I diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) in Svezia vengono considerati tra i maggiormente sviluppati del mondo intero[1]. L'attività sessuale tra persone dello stesso sesso è stata legalizzata nel 1944 e l'età del consenso è stata parificata nel 1978; mentre l'omosessualità è stata declassificata dall'elenco delle malattie mentali nell'anno seguente.
La Svezia è divenuta anche il primo paese al mondo a consentire alle persone transgender di poter cambiare legalmente il loro genere di appartenenza già nel 1972 assieme alla declassificazione del travestitismo come malattia mentale.
Il transgenderismo è stato declassificato come malattia mentale nel 2008 e la legislazione che ha permesso il cambiamento di genere legalmente senza necessità di una terapia ormonale sostitutiva o dell'intervento chirurgico di riassegnazione sessuale è stata approvata nel 2013.
Dopo aver consentito alle coppie dello stesso sesso di poter registrarsi per ottenere i benefici dell'unione civile nel 1995, la Svezia è diventata il settimo paese del mondo ad aver legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso a livello nazionale nel 2009[2].
La discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale o dell'espressione e dell'identità di genere è stata vietata a partire dal 1987.
Inoltre, dal 2003, gay e lesbiche possono accedere all'adozione da parte di coppie dello stesso sesso[3], mentre le coppie lesbiche hanno avuto pari accesso alla fecondazione in vitro e alla fecondazione artificiale assistita sin dal 2005.
La Svezia è stata riconosciuta essere come uno dei paesi socialmente e culturalmente più liberali e Gay friendly in Europa e nel mondo, con recenti sondaggi i quali indicano che la stragrande maggioranza degli svedesi supporta attivamente la comunità LGBTQIA+[4].
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